L’”offella d’oro” è il delizioso dolce natalizio nato dall’intuizione di Giobatta Perbellini, che, nel 1891, modificò la ricetta classica del “nadalìn”, un antico dolce veronese, arricchendola di burro e rendendola molto più soffice. Il “Nadalin”, da cui è stata ricavata “l’offella d’oro”, è una specialità casereccia antica che ricorda la tradizione e la vita in campagna. A forma di stella a cinque punte, è un biscotto molto ricercato e fragrante che, a differenza del pandoro che ha esteso la sua fama a livello nazionale, rimane un prodotto esclusivamente veronese che si trova solo in alcune pasticcerie della provincia o della città di Verona, che producono questo dolce secondo gli antichi e artigianali procedimenti. Il termine deriva dal latino “offa”, che presso gli antichi Romani era una focaccia di farro con altri ingredienti, usata anche dagli àuguri come nutrimento dei polli sacri nel corso dei vaticini. Il diminutivo “offella” indicava, secondo una ricetta del XV secolo, una piccola pasta dolce, confezionata con sfoglia di farina e un impasto di chiara d’uovo, uva passa, cannella, zenzero, zafferano, e cotta al forno. Un’offella, simile come nome a quella di Bovolone ma diversa come formato, è l’offella di Parona, il tipico biscotto a base di pasta frolla, di forma ovale. La ricetta di questa specialità dolciaria fu inventata da Pasqualina Colli all’inizio del Novecento; assieme alla sorella Lina cominciò la produzione, inizialmente molto limitata. Il lancio commerciale dell’Offella ebbe inizio nel 1969, con la prima sagra dedicata a questo prodotto.
La produzione dell’ “offella d’oro” di Bovolone, inizia ad ottobre e si protrae per tutta la primavera successiva. I dolci sono confezionati con un incarto originale, eseguito a mano, che rende l’”offella d’oro” un gradevole e simpatico regalo per tutte le occasioni.