La Provincia di Verona rappresenta una delle zone maggiormente vocate alla coltivazione di questo prelibato ortaggio. La coltivazione dell’asparago è molto antica e risale per lo meno al tempo dei Romani: la sua produzione si concentra nei mesi di aprile e maggio interessando una ventina di Comuni dell’Est veronese (dalle terre sabbiose della Mambrotta a quelle di Arcole) estendendosi fino ai confini della Bassa Veronese. Nei comuni di Arcole, Zevio, Belfiore e Cologna Veneta vi sono le aree di maggior produzione dell’asparago bianco, una varietà ricca di innumerevoli proprietà organolettiche. L’asparago è un ortaggio pregiato, di consistenza carnosa, dal sapore delicato e contemporaneamente intenso. Conta numerose varietà a seconda del colore e della misura. Il colore bianco della varietà Verona lo si deve alla profonda collocazione del prodotto nel terreno,al completo riparo dalla luce. Se l’interramento è ridotto, si avrà la qualità verde da consumarsi giovane. La raccomandazione resta comunque quella di acquistare il prodotto direttamente da chi lo produce, che secondo la tradizione, l’asparago possiede quaranta virtù appena raccolto e ne perde una per ogni ora che passa.
Il particolare aroma degli asparagi è dovuto all’elevato contenuto di acido aspartico presente soltanto nei germogli, soprattutto in quelli dell’asparago bianco. Particolare menzione va data all’asparago della “Mambrotta”, località fra Zevio e San Martino Buon Albergo che, per la particolarità del terreno e del clima, è diventato un importante centro di produzione. L’asparago di Mambrotta riconosciuto anche come prodotto tipico veneto, è da tutti definito “diverso” per le sue qualità e dolcezza, tanto che per tutelare questo patrimonio i coltivatori decidono di dare vita all’Associazione Produttori Asparago di Mambrotta, mettendo a punto un rigido disciplinare di produzione caratterizzato da alti standard qualitativi, volto ad offrire una ulteriore garanzia di genuinità al prodotto. L’asparago di Mambrotta è presente già dalla fine del 1800 anche se un certa importanza comincia ad assumerla solo nell’immediato dopoguerra. Lo si consuma in zuppe, in risotti, in antipasti freddi, nelle frittate, in abbinamento con carni e pesce, ma il piatto principe è la mazzetta di asparagi lessati o passati al burro con parmigiano e uova sode. Si consiglia il consumo quando l’ortaggio è giovane perché più prelibato e tenero. Anche se poco nutriente, è ricco di fibra alimentare , Sali minerali (calcio e fosforo), proteine, vitamine del gruppo A e C e ferro. L’asparago è un toccasana per chi è a dieta, infatti ha pochissime calorie ed è privo di colesterolo. A tutela del prodotto esiste il Consorzio Valorizzazione Asparago di Verona tel. 0457102716.