Il cavolfiore è un ortaggio conosciuto ed apprezzato fin dall’antichità essendone note, già a quei tempi, le sue proprietà terapeutiche. È piuttosto economico e viene spesso evitato perché accusato di emanare, durante la bollitura, uno sgradevole odore che si può evitare con un po’ di aceto. Se ne coltivano molte varietà, differenti per forma e colore nei fiori e nelle foglie. Il clima temperato e l’abbondanza di acqua ne favoriscono la crescita che trova come regno indiscusso il territorio che comprende gran parte delle Grandi Valli Veronesi fra Castagnaro e Badia Polesine. Oltre 400 aziende agricole sono impegnate nelle più svariate produzioni contribuendo a diffondere la cultura e la conoscenza di tale prodotto. Il paese di Castagnaro, essendo il maggior produttore a livello nazionale, ha avviato le pratiche per ottenere il marchio I.G.P.
Tutte le varietà di cavolo sono nutritive con proprietà depurative grazie al contenuto di ferro e zolfo, efficaci nelle prevenzione del cancro. Il cavolfiore è ipocalorico essendo abbastanza ricco di fibra, potassio, zinco, vitamine del gruppo C e selenio, oltre che ottimo stimolatore delle difese immunitarie del nostro organismo. Il cavolfiore va messo in acqua fredda e salata e fatto bollire con un po’ di aceto a fuoco basso, si serve cosparso di sale, pepe e burro fuso caldo. Il cavolo in cucina viene utilizzato come contorno crudo o cotto e per piatti più elaborati e gustosi come le zuppe di verdure e minestroni; si accompagna con carni di maiale.
Si consiglia di mettere la verza mondata ed intera in freezer per qualche ora prima dell’utilizzo in quanto le verze sono migliori dopo aver subito la “gelata” invernale; questo sistema permetterà alla verza di essere ancora più digeribile.