13 giugno, Sant’Antonio di Padova. Era il giorno tradizionalmente indicato come l’inizio della mietitura. Ancora oggi è tradizione portare i bambini dai frati francescani di Lonigo per affidarli alla sua protezione. Non è mai caduta in disuso la recita dei Sequeri intesa a ritrovare le cose perdute.
24 giugno, San Giovanni, giorno del solstizio d’estate. La vigilia si raccoglie l’aglio; nei campi si accendevano dei fuochi (i brugnei) che avevano scopo propiziatorio e di purificazione. Di solito vi è anche un movimento nel tempo (de San Gioani a piove tuti i ani). La notte di San Giovanni e detta “la notte magica”, in cui accadono tante cose. Una leggenda dice che in questa occasione nelle stalle gli animali parlano, ma nessuno osa entrare perché chi li sente avrà vita breve. Si camminava a piedi scalzi tra le erbe bagnate dalla rugiada per guarire dai dolori; con el sguazzo(rugiada) si lavavano gli occhi per guarirli o per mantenerli sani. Le ragazze da maritare mettevano in una bottiglia piena d’acqua una chiara d’uovo sbattuta e il mattino, dalla forma che aveva assunto, traevano indicazioni sul lavoro che faceva un futuro probabile marito. Se si mettono in acqua dei rametti di oleandro, metteranno radici permettendo la formazione di nuove piante. Si raccoglievano anche erbe particolari, come l’iperico, detto erba di San Giovanni o scacciadiavoli, che veniva appeso alle porte di casa per tenere lontano i malefici. Lasciando fuori tutta la notte una bacinella con le foglie di alcune piante si otteneva “l’acqua di San Giovanni”, con la quale le ragazze si lavavano il viso per aumentare la bellezza e preservarsi dalle malattie. Una tradizione ancora ben viva è quella cogliere a notte inoltrata dei rami di geranio in fiore e di legarli ad un palo; nonostante il sole e la mancanza di nutrimento e di acqua, fiori e foglie si mantengono a lungo, anche per mesi, freschi e a volte il ramoscello fa germogliare nuovi fiori e nuove foglie (3).
29 giugno, Santi Pietro e Paolo. È tradizione fare la barca de San Piero. In una caraffa coma d’acqua si versa una chiara d’uovo fresco e la si pone in mezzo all’erba, in modo che la ciapa el sguazzo. Il mattino, dalla forma della barca che la chiara avrà preso si trarranno previsioni del tempo per i mesi successivi. In tale data c’è il pericolo del formarsi di temporali violenti e dannosi.
Roveredo di Guà: fine giungo primi di luglio in occasione della Sagra di San Pietro “Fiera della patata” stand gastronomici, serate danzanti, fiera agricola, mostra delle patate dorate del Guà e vendita promozionale da produttori locali.
Erbè: Il comitato “Festa del melone” e l’Amministrazione comunale e Pro Loco organizzano la “Festa provinciale e la mostra varietale del melone” entrambe allestite presso il Parco Due Tioni. Stand gastronomici con specialità al melone tra cui risotto al melone e prosciutto col melone. Serate danzanti, concorsi e mostra d i meloni di produzione locale. La manifestazione con ingresso gratuito sarà interamente al coperto.
Isola Rizza: “Festa della Costata” Questa manifestazione è ormai considerata dalla gente di Isola Rizza come la terza sagra del paese essendo divenuta nel tempo un’irrinunciabile momento di festa e di ritrovo. In occasione della festa, gli ospiti potranno stare spensieratamente davanti ad una bella costata, ascoltare buona musica e magari mettersi anche a ballare. La carne arriva direttamente dagli allevatori del territorio ed è una carne certificata veramente gustosa e saporita. Isola Rizza è una della capitali dell’allevamento bovino, attività che trova nel Basso Veronese uno dei suoi più importanti e qualificati poli produttivi.