GLI AFFRESCHI BIZANTINI DELLA PIEVE DI SANTA MARIA E “LA DONNA MURATA VIVA”
Nel bel mezzo della campagna tra il centro di Orti di Bonavigo e di Bonavigo, a breve distanza dagli argini dell’Adige, si trova un’antica chiesetta conosciuta con il nome di Pieve di Santa Maria o Ciusara. E’ un luogo di culto che, specie in passato, fu di grande importanza e al suo interno, racchiude misteri e curiosità tra le quali due stupende absidiole affrescate con una tecnica ellenistico-bizantina.
Sono opere che, per la loro impostazione pittorica, non dovrebbero superare la seconda metà del XII secolo e attestano il rapporto della pieve con Venezia e Murano. L’altro elemento che assicura alla chiesa un alone di mistero, è legato a un fatto oscuro e misterioso accaduto prima del 1500 e scoperto solo casualmente poco più di un secolo fa. Durante alcuni lavori di manutenzione eseguiti all’interno della pieve, furono trovate due absidiole per secoli occultate, tutte affrescate e, in quella di sinistra, una volta effettuato il foro nella parete, si scoprì all’interno uno scheletro di donna con a fianco una ciotola. Non si sa di chi fosse quel corpo né quando fu sacrificato in questo barbaro modo, l’unica cosa certa è che l’absidiola fu murata nel XV secolo forse per punire qualcuno che aveva commesso un grave delitto o fosse macchiato da una gravissima colpa. Di quello scheletro non rimane nulla, ma la ciotola viene ancora oggi gelosamente custodita dalle proprietarie.
Il luogo di culto fu in passato un importante punto di riferimento per l’intero territorio. Infatti, si hanno notizie già dall’anno Mille; amministrata dai Canonici Regolari di San Giorgio, poi dai Padri Camaldolesi di San Michele di Murano, ad essi subentrarono, nel 1400, i frati del convento di Santa Maria di Murano che vi rimasero fino al 1768 quando la Repubblica Veneta tolse ai monasteri la cura delle parrocchie di campagna.
Le due absidiole scoperte di recente sono situate ai lati dell’altar maggiore e sono stupende testimonianze di affresco in stile bizantino che documentano l’infiltrazione artistica di questo stile nelle nostre terre. Analizzandole nel dettaglio, possiamo vedere nell’absidiola di destra la figura del Cristo affiancata da due Santi tra i quali San Giorgio con le sembianze di un soldato bizantino; l’impostazione delle figure tutte frontali e la presenza del Cristo privo di barba e benedicente alla maniera greca, portano ad una datazione che non dovrebbe superare la seconda metà del XII secolo.
L’absidiola di sinistra ha, nel catino, la mezza figura di un vescovo benedicente che si identifica con San Gregorio, ai lati sono raffigurati due giovani santi. L’altare principale è, invece, in stile barocco rifatto nel 1705 da Francesco Zanetti e recava un trittico eseguito e firmato da Leonardo da Verona nel 1494.
Con la perdita da parte dei monasteri della cura delle anime, siamo nella seconda metà del 1700, la Ciusara perse la sua importanza; Bonavigo ebbe un parroco del clero diocesano e divenne parrocchiale con una nuova chiesa posta nel centro del paese. Il convento fu così soppresso e con esso tutti i suoi beni incamerati dal demanio.
La pieve di Santa Maria esternamente presenta una facciata a capanna con archetti pensili che accompagnano l’inclinazione degli spioventi dell’edificio interamente visibili sul lato destro ma interrotti su quello sinistro dalla torre campanaria inserita nella facciata della chiesa che termina con una cella a bifore sorrette da colonnine in pietra.
L’austero ed elegante portale è databile al XV secolo. L’interno, ad aula unica, è coperto da tetto a capriate lignee. L’abside è affiancata da due piccole absidiole che recano pitture ad affresco di notevole importanza per la loro antichità. Interessante è pure un fonte battesimale che porta scolpiti tre stemmi sovrastati da mitrie, e uno di questi ha raffigurate due colombe che immergono il becco nel calice.